Lo struzzo è un animale curioso. E’ un uccello ma non vola, e che dire della leggenda secondo la quale mette la testa sotto la sabbia?
Ma andiamo per ordine:
Dunque, riguardo le origini dello struzzo gli studiosi ipotizzano che possa essere la prova vivente dell’evoluzione dei dinosauri in uccelli per la sua forma oltre che per le sue dimensioni; essendo un uccello incapace di volare, infatti, è uno degli uccelli più grandi viventi.
Inoltre, lo struzzo è l’uccello corridore più veloce raggiungendo in caso di pericolo anche i 70 chilometri orari con grandi falcate per sfuggire ai predatori.
E’ proprio lo sfuggire dai predatori che ha fatto nascere la leggenda di cui parlavo sopra: la verità è che da lontano lo struzzo può apparire ad un inesperto che inserisca la testa sotto la sabbia, ma non fa altro che abbassare la testa e distendersi al suolo, sperando di sembrare un cespuglio o una roccia per sfuggire dai predatori. Nel caso che poi questi si avvicinino troppo, allora scappa con grandi falcate.
L’habitat naturale dello struzzo è il deserto ( come si evince anche dal suo nome scientifico: Struthio camelus ) e tra i suoi sensi il più sviluppato è la vista mentre il tatto e il gusto sono praticamente inesistenti.
Comunemente si pensa che lo struzzo sia un animale privo di capacità intellettive e questa credenza è il risultato della religione: secondo la Bibbia, Dio ha tolto l’intelligenza allo struzzo e in verità, è scientificamente dimostrato che l’uccello non è in grado di percepire le minacce serie dagli eventi inoffensivi.