L’Okapi , okapia johnstoni, è un animale dall’aspetto molto particolare. A primo sguardo si potrebbe scambiare per una specie simile al cavallo.
In realtà questo animale fa parte della famiglia delle giraffe. E’ un mammifero dell’ordine degli Artiodattili. Distribuito geograficamente in Congo e in generale nelle foreste dell’Africa centrale.
L’esploratore Stanley nel 1888 lo notò ma si iniziò a studiare questo esemplare solo nel 1900, quando Sir Harry Johnson inviò alcuni campioni di pelle di okapi a Londra.
L’okapi è caratterizzato da un muso leggermente appuntito e grandi orecchie. Il mantello è marrone e sulle cosce si possono notare delle particolari striature bianche. Gli arti inferiori finiscono così per essere quasi totalmente bianchi, tranne l’ultima parte appena sopra gli zoccoli la quale ritorna ad essere più scura. Il collo lungo è comunque di dimensioni ridotte rispetto a quello della giraffa.
Tuttavia ha una particolarità : è molto mobile, grazie ad esso riesce a raggiungere quasi qualsiasi parte del corpo con la lingua. A differenza delle femmine i maschi okapi hanno sulla fronte due piccole corna coperte di pelle e pelo.
Questi animali si nutrono di foglie e rametti ma all’occasione mangiano anche frutta ed erba.
Sono animali solitari e timidi. Vivono per lo più in coppie nelle foreste. Sono agili e possono raggiungere, durante la corsa, velocità elevate.
Mediamente sono alti 1,50 metri e lunghi 2 metri.
Per quanto rigurda la riproduzione, la femmina di okapi ha una gestazione molto lunga : 14 o 15 mesi. Partorisce solo un piccolo alla volta e quest’ultimo alla nascita è già lungo 75 centrimetri per 20 chili di peso. Non esistono molti esemplari di okapi, attualemente si contano tra i 10 e i 20.000 esemplari. Questi animali sono in pericolo di estinzione per cui sono una specie protetta.