A volte capita di trovarci di fronte ad una vite incastrata nel legno che non ne vuol sapere di svitarsi poiché si è spanata o la testa si è rotta sotto la superficie del materiale (detta anche vite prigioniera) e quindi non c’è modo di afferrarla con una pinza comune, in questo articolo vi descrivo un sistema che prevede l’ utilizzo dell’ estrattore per viti. Un estrattore (vedi foto) è una vite con una filettatura un pò particolare (conica invertita) che consente una volta avvitato di afferrare i residui della vecchia vite e trascinarli con se fuori dal foro.
Un estrattore si presenta come un punteruolo in acciaio con una testa conica filettata. Ne esistono di due tipi, destrorsi e sinistrorsi, che vanno rispettivamente usati per viti sinistrorse e destrorse.
Detto in altri termini: se la vite si avvita in senso orario l’estrattore si avviterà in senso anti-orario e viceversa. La funzione degli estrattori è quella di fungere da “prolungamento” della vite o del bullone danneggiato innestandosi sulla vite e sul bullone stesso consentendone lo svitamento.
Cosa ci serve
trapano
punte idonee per il materiale, muro,legno metallo.
estrattore per viti
Come procediamo
Pratichiamo un foro con il trapano al centro della vite danneggiata usando una punta più grande, con incrementi di 1,5 o 3 mm, allargando il foro fino a quando raggiungiamo il diametro raccomandato per inserire l’estrattore
mettiamo la punta dell’estrattore nel foro che abbiamo praticato aiutandoci con il martello, poi utilizzando una chiave a T oppure qualsiasi altra, fissandola all’estrattore, giriamo in senso antiorario attraverso il foro pilota. Poiché l’estrattore si incastra dentro la vite rotta, quest’ultima comincerà lentamente a girare.