Il pesce nell’alimentazione del gatto è da sempre un classico e, in effetti i piccoli amici felini ne sono spesso ghiotti, ma un regime alimentare basato su un eccessivo consumo di pesce può nel lungo periodo rivelarsi poco salutare per il micio.
I prodotti ittici dovrebbero essere somministrati al gatto con moderazione, secondo anche quanto riportato da un articolo del Washington Post: questo perché moltissimi tipi di pesce contengono un’alta concentrazione di tiaminasi, enzima capace di distruggere la tiamina, conosciuta anche con il nome di vitamina B1. Quando il pesce viene cucinato, la cottura distrugge sia le tiaminasi sia la tiamina, con l’effetto di impoverire ulteriormente le carni delle sostanze nutritive.
Ciò risulta nocivo per l’equilibrio fisico e mentale del gatto, poiché causa carenze alimentari gravi che si traducono in disturbi neurologici, gastro-intestinali e del sistema immunitario.
Per mantenere il gatto in buona salute, invece, è necessario curare la alimentazione quotidiana con una dose bilanciata di proteine, vitamine, carboidrati, grassi, zuccheri e sali minerali. Oltre agli squilibri ed alle carenze nutrizionali, mangiando solo pesce il gatto è esposto ad un pericolo da non sottovalutare, ovvero le lische, che possono provocare lacerazioni, anche gravi, al pet.
Per non correre rischi, quindi, bisogna sempre controllare che il pesce sia perfettamente privo di lische e aver cura di somministrarlo nell’ambito di un regime dietetico quanto più possibile ricco e completo: un’alimentazione del gatto basata esclusivamente sul consumo di pesce, come già detto, risulterebbe priva di alcune sostanze nutritive necessarie all’organismo del gatto e per questa ragione potrebbe avere gravi ripercussioni sulla salute e sul benessere psico-fisico dell’amico a quattro zampe.